Nel 2006 RIOn («Rivista Italiana di Onomastica») ha dato il via a una collana di volumi, i “Quaderni Italiani di RIOn-QuIRIOn”, di autori e argomento italiano che ospitano atti di congressi e simposi e miscellanee e monografie di onomastica, con grande attenzione agli aspetti metodologici e terminologici.

I Quaderni Italiani di RIOn promuovono la conoscenza dell’onomastica italiana, anche nei suoi contatti con altre discipline storiche, geografiche, letterarie, filologiche, giuridiche, psicosociali. Ogni volume è supervisionato da un comitato scientifico di accademici di chiara fama. L’indagine di Giorgio Marrapodi è stata definita dal grande romanista Max Pfister «il miglior lavoro italiano di microonomastica… infatti unisce teoria e prassi dell’onomastica in modo esemplare».

L’accoglimento di numerose fonti scritte e di varie carte topografiche antiche e moderne, consente all’autore di presentare un esauriente studio onomastico complessivo sulla comunità orbasca (massiccio del Beigua) nel comune di Sassello (Savona). Le informazioni ricavate dagli informatori e dalle fonti scritte ha permesso di raccogliere 2082 microtoponimi e circa 1350 antroponimi.

Se finora l’orientamento è stato esclusivamente storico-etimologico, nuova risulta essere qui la componente etnolinguistica e sociolinguistica senza rinunciare a una solida sottostruttura lessicale ed etimologica. Marrapodi ha optato per una serie di interviste libere sul campo, cui è seguita una verifica alfabetica. Sulla base di queste informazioni sono state pensate le mappe mentali dei singoli parlanti con conseguente analisi dello “spazio vissuto”, quello creato e plasmato dalla propria esperienza personale e sociale. Assai ricca è la presentazione del sistema di soprannomi popolari, con le relative motivazioni. Questo sistema popolare di antroponimi è di grande importanza, in quanto sostituisce nell’uso quotidiano della comunità gli antroponimi ufficiali.

Giorgio Marrapodi, “Teoria e prassi dei sistemi onimici popolari: la comunità orbasca (Appennino Ligure centrale) e i suoi nomi propri”, Prefazione di Max Pfister, pp. XXV+532 (2006).