“Questo nome non mi è nuovo…”

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Quisquilie e pinzillacchere onomastiche nella lingua del sommo Totò.

 

Nell’arte comica del grande attore napoletano Totò (1898-1967), il nome proprio assume un ruolo altamente significativo. D’altra parte una certa attenzione onomastica anche dell’uomo Antonio de Curtis è rilevabile da vari indizi: il culto della genealogia e dell’araldica e il desiderio di ostentare le proprie origini principesche, documentato dalla lunga catena onomastica di cui amava fregiarsi: Antonio Maria Giuseppe Gagliardi de Curtis Griffo Focas Angelo Flavio Ducas Comneno Porfirogenito di Bisanzio. Anche se a fare la sua fortuna è stato il semplice e banale Totò. Basti pensare a quanti pochi attori hanno avuto l’onore di inserire il proprio nome nei titoli (ben 35) dei film interpretati. Reinterpretazioni, frantendimenti, scambi di nome, giochi di parole… ma soprattutto i cognomi considerati come fossero parole del lessico e dunque “parlanti”, trasparenti. Chi non ricorda lo sketch del vagone letto con l’onorevole Trombetta o i pasticci onomastici dei cugini Posalaquaglia e Posalaquaglia quando devono testimoniare in tribunale per entrambe le parti avverse? Chi non conosce gli sguardi torvi tra gli impiegati Guardalavecchia e Colabona a proposito delle rispettive mogli, o nel film I ladri, il malcapitato di turno il cui è cognome è La Nocella, ma di battuta in battuta diventa La Noce, La Fico Secco, La Peretta, La Nocchia, La Finocchia, La Melona, La Tortora, Nocciolina e Ortolani? O l’incauto acquirente italoamericano della Fontana di Trevi, Decio Cavallo, interpretato come un formaggio e quindi ribattezzato Provolone e Gorgonzola? Notevole fu anche l’attenzione di Totò agli abbinamenti comici, come la famiglia dei miopi che si chiama Bellavista; o i cognomi di Torquato Pezzella (Totò) e Fabio Topponi (Aldo Fabrizi) ne I tartassati che ricordano il settore tessile, parodiato nella pellicola (pezza e toppa). Nei film insieme a Peppino De Filippo, a Nino Taranto, ad Aldo Fabrizi, ma ancor prima nelle riviste in teatro, Totò ha manipolato nomi e cognomi fino a trasformarli in protagonisti di gag irresistibili, riportate in queste pagine e opportunamente inquadrate e commentate da un linguista e onomasta di professione. Il libro è parte della collana “L’arte del nome” ideata e diretta da Enzo Caffarelli, che divulga l’onomastica con dizionari, storie di nomi di persona, di cognomi e di luogo, saggi di onomastica letteraria, cinematografica, televisiva, con particolare attenzione inoltre a nomi, cognomi, denominazioni di strade e piazze particolarmente curiosi e bizzarri.

 

Titolo: «Questo nome non mi è nuovo…»

Sottotitolo: Quisquilie e pinzillacchere onomastiche nella lingua del sommo Totò

Autore: Enzo Caffarelli

Curatore: –

Prefazione: –

Formato: 13×21

Pagine: ca. 80

Anno edizione: 2016

COD: TOTO Categoria:

Titolo: «Questo nome non mi è nuovo…»

Sottotitolo: Quisquilie e pinzillacchere onomastiche nella lingua del sommo Totò

Autore: Enzo Caffarelli

Curatore: –

Prefazione: –

Formato: 13×21

Pagine: ca. 80

Anno edizione: 2016