L’Italia è il Bel Paese per antonomasia, il Paese più ambito e invidiato al mondo. Il Bel Paese dove la natura è stata benigna e la storia ci ha lasciato un patrimonio di inestimabile valore.

In queste tre parole è racchiusa la filosofia de I Borghi Più Belli d’Italia che la pandemia ha portato la maggior parte dei nostri connazionali a conoscere. Milioni di italiani, in questo difficile momento storico, hanno scelto proprio i Borghi per passare qualche giorno di vacanza scoprendo una parte del proprio Paese che li ha lasciati piacevolmente sorpresi e intenzionati a ripetere l’esperienza. Pertanto mi auguro che si colga appieno questa opportunità per sviluppare e favorire un modello di turismo alternativo e integrativo al turismo tradizionale delle grandi destinazioni nazionali e internazionali.

“Il nostro è un Paese bellissimo ma fragile. La nostra bellezza è un valore profondo al quale troppi di noi si sono assuefatti e non la colgono più. In Italia la bellezza è così straordinariamente diffusa che è diventata assuefazione, la gente la vive con distrazione, senza accorgersene”: con queste frasi l’architetto Renzo Piano ci richiama ad una responsabilità collettiva per recuperare il senso della bellezza, del suo valore intrinseco e universale.

La Bellezza è il bene comune sul quale fondare un moderno e responsabile approccio al nostro futuro. Questa guida, con la novità – in questa edizione – della moderna digitalizzazione detta “realtà aumentata”, ha il merito, ancora una volta, di divulgare la conoscenza de I Borghi Più Belli d’Italia che non appartengono solo a noi ma sono un patrimonio mondiale dell’Umanità che abbiamo il diritto e il dovere di tutelare e di valorizzare. Tra i nuovi entrati – che non è stato possibile inserire in questa edizione della guida – voglio ricordare Monte Sant’Angelo, patrimonio dell’Umanità Unesco, e Tropea, candidata Capitale italiana della cultura 2022, e inoltre, Casoli e Montechiarugolo.

Nel prossimo futuro, quando il turismo tornerà impetuoso in Italia con i tanti viaggiatori che da ogni parte del mondo giungeranno da noi per vivere un’autentica esperienza italiana. Uno strumento come questo, arricchito della nuova tecnologia della realtà aumentata, offre al lettore la possibilità di disporre di una ricca scelta di borghi con tutte le informazioni necessarie a godere di un piacevole soggiorno. Si tratta senz’altro di un aiuto prezioso, insieme alle realizzazioni da compiere per potenziare i cammini, le ferrovie storiche e le ciclovie, nel promuovere quel turismo diffuso, sostenibile e consapevole di cui tanto abbiamo bisogno. Proprio per favorire questo modo di viaggiare e il perdurare il contatto degli italiani con il proprio patrimonio nel periodo del lockdown, poi, il MiBACT, insieme all’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, ha dato vita a una delle campagne digitali di “Viaggio in Italia”, invitando a condividere immagini d’epoca o ricordi di viaggi particolarmente cari. Tutto questo può regalare quella crescita armoniosa, equilibrata e rispettosa del territorio di cui necessitano tante splendide realtà della nostra penisola.

La necessità di distanziare hanno paradossalmente valorizzato l’entroterra italiano come luogo di formazione e d’intrattenimento in sicurezza.
Una piccola rivincita delle località a minor carico antropico che rivede anche le gerarchie territoriali rispetto ai modelli delle grandi concentrazioni urbane che si sono trovate per certi versi nelle stesse condizioni del piccolo borgo antico, inerpicato su pendici di un monte non immediatamente raggiungibile. Ma anche una piccola rinascita del policentrismo italiano riattualizzato con condizioni di operatività e disponibilità tecnologica potenziata a sostegno del viaggio con app e supporti digitali che permettono di garantire la scoperta di percorsi con modalità diverse. Un’occasione per restituire umanizzazione e amplificare l’esperienza di viaggio nell’ottica della sostenibilità come previsto anche dal piano Enit.