Roma Capoccia
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PROVERBI, MODI DI DIRE, INVETTIVE E METAFORE PER RINFRESCARE QUELLA LINGUA VIVA E SCHIETTA, CHE È IL TESORO DELL’ANIMA POPOLARE DELLA CITTÀ ETERNA.
Roma Capoccia vuole essere un omaggio a Roma e ai cittadini romani. Per questo abbiamo raccolto una serie numerosa di proverbi, modi di dire, invettive e metafore in romanesco “per rinfrescare quella lingua viva e schietta che è il tesoro dell’anima popolare della città eterna”. La copertina presenta un grande disegno a colori con i nomi e le insegne dei ventidue rioni di Roma. Il disegno contiene la celebre frase del poeta Gioachino Belli: “Si moro e poi arinasco prego Dio d’arinasce a Roma mia”. I detti in romanesco sono stati divisi per argomenti: dopo un breve prologo abbiamo miseria e ricchezza, il denaro, gli uomini, le donne, l’amore, la religione, il lavoro,il tempo, il vino, il mangiare, la fortuna. Ogni argomento è preceduto da una citazione di grandi scrittori o filosofi come Pasolini, Stendhal, Hugo, Goethe ed altri. In quarta di copertina Curzio Malaparte scrive dei romani in “Benedetti Italiani” del 1961.
Titolo: Roma Capoccia
Sottotitolo: Proverbi, modi di dire, invettive e metafore per rinfrescare quella lingua viva
e schietta, che è il tesoro dell’anima popolare della città eterna
Autore: Alessandro Carresi e Alessandro De Sclavis
Curatore: –
Prefazione: –
Formato: 15×19 (chiuso), 30×19 (aperto)
Pagine: 64 (in bianco e nero). Copertina cartonata a colori, allestimento in brossura
Anno edizione: 2018
Esaurito
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